Diede alla luce cinque figli, ma al tramonto della sua vita rimase sola. – RiVero

Diede alla luce cinque figli, ma al tramonto della sua vita rimase sola.

Ho 78 anni. Mio marito e io viviamo in una vecchia ma spaziosa casa in un piccolo villaggio vicino a Larissa. Abbiamo trascorso qui tutta la nostra vita, qui sono nati i nostri cinque figli: tre maschi e due femmine. Ho dato loro tutto: forza, salute, notti insonni. A quei tempi, nella mia giovinezza, pensavo che i figli fossero la garanzia della felicità, il sostegno nella vecchiaia, il calore e il senso della vita. Ma il destino ha voluto diversamente e ora il mio cuore è spezzato dalla solitudine.

Con le nostre figlie il nostro rapporto è forte, come un filo invisibile che non si spezza nel corso degli anni. Vengono a trovarci, ci portano dolci, ci aiutano nelle faccende domestiche, ci portano in ospedale quando necessario. Le feste sono sempre allietate dal calore della loro presenza a tavola. Ridiamo, ricordiamo il passato, condividiamo le novità. Sanno quanto sia difficile la vecchiaia e cercano di rallegrarci un po’ la vita. La loro cura è come un raggio di luce in una giornata nuvolosa.

Ma i figli… Sono come degli estranei. Come se non li avessimo cresciuti noi, come se non avessimo trascorso le notti accanto al loro letto. Se ne sono andati, persi nelle loro vite. Lo capisco: hanno le loro famiglie, il loro lavoro, i loro problemi. Ma è questo un motivo per dimenticare la madre? Le loro telefonate sono rare, come la neve a luglio. Compleanno? Per loro sembra un lavoro insopportabile. A volte mi chiedo: si ricordano ancora di aver avuto dei genitori?

Qualche tempo fa, dopo un forte temporale, il soffitto ha iniziato a perdere. L’acqua cadeva direttamente nel soggiorno, minacciando di distruggere tutto ciò per cui avevamo lavorato così duramente in tutti quegli anni. Mio marito, con voce speranzosa, chiamò i nostri figli e chiese loro aiuto. E cosa? Non è venuto nessuno. Uno rispose: “Ho del lavoro”. L’altro non rispose nemmeno. Il terzo promise, ma non si presentò. Siamo stati costretti ad assumere lavoratori, rinunciando quasi interamente alla nostra piccola pensione. E i nostri figli non ci hanno nemmeno chiesto se ce l’avevamo fatta, se tutto era andato bene.

Non do la colpa alle mie nuore. Mi sembrano donne buone e gentili. Forse il problema sono gli uomini stessi? Forse è più facile per loro ignorare i genitori e nascondersi dietro i propri obblighi? Dopotutto anche le mie figlie lavorano, hanno i loro figli, i loro hobby. Eppure trovano il tempo di chiamarci, di venire, di abbracciarci. Ma i figli… è come se non esistessero.

Una volta accadde qualcosa di terribile: la mia figlia più piccola ebbe un incidente. Ora usa una sedia a rotelle. Lei stessa ha bisogno di aiuto e per questo può farci visita solo raramente. Mi si spezza il cuore quando penso a lei. La figlia maggiore è partita all’estero, in Canada, per una vita migliore. Si è offerto di trovarci un assistente, ma ho rifiutato. Ho dato alla luce cinque figli solo per vedere alla fine il mio amore sostituito da uno sconosciuto?

Una delle mie nuore una volta mi disse: “Perché non vendi la casa e vai in una casa di cura? Lì si prenderanno cura di te”. Lo disse con tanta leggerezza, come se stesse parlando di un vecchio mobile che era ora di buttare via. Ma io e mio marito non siamo ancora indifesi! Possiamo camminare, pensare e arrangiarci da soli. Vogliamo solo un po’ di cure, un po’ di calore. Niente soldi, niente regali costosi: solo la certezza di non essere stati dimenticati.

Ora, ripensando agli anni trascorsi, capisco: non ho nessuno più vicino delle mie figlie. È la mia gioia, il mio sostegno. I figli… lasciano che sia la loro coscienza a giudicarli. Non serbo rancore, ma il dolore nel mio cuore non si placa.

Dimmi, è solo la mia storia? Oppure hai notato che le figlie restano unite, mentre i figli si allontanano nel corso degli anni? Noi genitori abbiamo forse commesso un errore da qualche parte nel mondo? Forse è questa la natura del mondo: i figli maschi crescono e dimenticano la strada di casa, mentre le figlie femmine conservano sempre il calore della famiglia nel loro cuore.

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