La porta si aprì lentamente, rivelando una donna anziana, pallida e spaventata. Il suo sguardo si posò subito sul cucciolo, e il suo volto cambiò colore. – RiVero

La porta si aprì lentamente, rivelando una donna anziana, pallida e spaventata. Il suo sguardo si posò subito sul cucciolo, e il suo volto cambiò colore.

Il piccolo cagnolino entrò nella stazione di polizia come se fosse a casa sua, con passo allegro e occhi pieni di curiosità. La sua pelliccia, marrone e bianca, sembrava lucente nonostante il freddo della mattina, e la sua coda scodinzolava come se stesse vivendo la più grande delle avventure. Ogni passo che faceva sui pavimenti lucidi della stazione rimbalzava, eppure il suo arrivo non suscitò paura, solo una serie di sguardi divertiti da parte degli agenti.

L’agente Daniels, che stava aggiornando un rapporto a una scrivania, alzò lo sguardo quando il cucciolo si avvicinò a lui. Si inginocchiò immediatamente, sorridendo. “Ehi, ciao, amico. Ti sei perso?” chiese, mentre il cucciolo, scodinzolando e saltellando, gli si avvicinava.

Non appena il cucciolo si avvicinò, saltò su e, con una leggera smorfia, colpì l’agente Daniels sul viso con entrambe le zampe. Le risate si diffusero nell’ufficio, un momento di leggerezza che fece sembrare tutto normale, un cucciolo che cercava solo un po’ di attenzioni. Ma qualcosa non quadrava.

Uno degli agenti, il sergente Simmons, alzò lo sguardo dalla sua scrivania e il suo sorriso sparì subito. Un’ombra di preoccupazione attraversò il suo volto. Afferrò rapidamente la radio e parlò con tono serio. “Controllate i rapporti di scomparsa. Subito.”

L’agente Daniels si alzò, sempre con il cucciolo accanto a lui, che ora non sembrava più gioioso, ma inquieto. Il piccolo meticcio con una macchia bianca su un occhio si avvicinò con insistenza, tirando i pantaloni di Daniels, guaendo, non con la solita allegria, ma con una disperazione che ruppe il silenzio nella stazione. Daniels, confuso ma deciso, fece un cenno ai suoi colleghi per continuare a cercare tra i rapporti. Poi si alzò in piedi.

“Va bene, va bene,” disse con un respiro profondo, “seguimi.”

Il cucciolo non esitò nemmeno per un secondo. Corse fuori dalla porta della stazione, i suoi passi veloci, decisi. Daniels lo seguì, il cuore che cominciava a battere più velocemente, un senso di urgenza che non riusciva a spiegarsi. Il cucciolo correva come se conoscesse già la destinazione, come se stesse cercando qualcuno, o qualcosa.

Arrivati fuori, il cucciolo non si fermò. Anzi, continuò a correre lungo la strada principale, girando tra i vicoli, senza nemmeno rallentare. Daniels lo seguiva, il suo passo accelerato dalla tensione che cresceva dentro di lui.

La zona che stavano attraversando era ben conosciuta da lui. Un quartiere tranquillo, ma con alcune zone che davano sempre un senso di inquietudine. Le case erano tutte simili, ma qualcosa nel comportamento del cucciolo gli stava dando un chiaro messaggio. Finalmente, il piccolo terrier si fermò davanti a una vecchia casa, uno degli edifici più fatiscenti del quartiere. Il cucciolo si fermò sulla porta, abbaiando.

Daniels si avvicinò, con un nodo alla gola. C’era qualcosa di strano nell’aria. Il cucciolo, ancora guaendo, iniziò a grattare alla porta con insistenza. Daniels si guardò attorno, indeciso, poi senza pensarci oltre, bussò alla porta. Un rumore sordo dall’interno, seguito da una voce affaticata.

“Chi è?” chiese una donna con una voce roca.

“Polizia,” rispose Daniels. “Abbiamo bisogno di parlare.”

La porta si aprì lentamente, rivelando una donna anziana, pallida e spaventata. Il suo sguardo si posò subito sul cucciolo, e il suo volto cambiò colore.

“Oh mio Dio,” sussurrò, con le mani tremanti. “L’ho perso giorni fa… ma come… come può essere qui?”

Il cucciolo, senza esitare, corse tra le sue gambe, scodinzolando felice. La donna, che aveva gli occhi pieni di lacrime, si inginocchiò per abbracciarlo, ma il suo abbraccio fu interrotto dal suono di una sirena. La polizia era arrivata.

Daniels, con un’espressione seria, guardò la donna. “C’è qualcos’altro che dovremmo sapere? Questo cucciolo sembra non essere qui solo per gioco.”

La donna guardò il cucciolo, poi sollevò lo sguardo, con una preoccupazione crescente. “Mio figlio… è scomparso… e non so dove sia. Ma… lui… lui sa qualcosa. Questo cucciolo ha sempre avuto un legame speciale con lui. Deve sapere dove si trova.”

L’agente Daniels si fece serio. “Questo cucciolo sta cercando di aiutarci, non solo di tornare a casa.”

E così, il cucciolo divenne il simbolo della speranza per un’intera comunità, mentre l’indagine prendeva una piega completamente nuova.

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La porta si aprì lentamente, rivelando una donna anziana, pallida e spaventata. Il suo sguardo si posò subito sul cucciolo, e il suo volto cambiò colore.
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