Lisa passava ogni giorno dalla stazione sulla strada per il lavoro. Una strada normale, volti familiari, il trambusto del mattino presto. Ma il suo sguardo si fermava sempre sulla stessa panchina.
Lì sedeva lui.
Un cane randagio, con occhi tristi e il pelo arruffato. Non chiedeva cibo, non correva dietro alla gente e non abbaiava. Semplicemente stava lì.
Quel giorno, notò che zoppicava vistosamente. Il pelo era impiastricciato e la zampa anteriore gonfia. Lisa si avvicinò con cautela.
— Poverino… — mormorò.
Sapeva che non poteva lasciarlo lì così. Quella sera, tornò con una coperta e una piccola ciotola d’acqua. Il cane, diffidente, la lasciò avvicinare e si lasciò avvolgere nella coperta.
Lisa lo portò a casa.
Lo chiamò Bruno.
Nei giorni seguenti, la zampa di Bruno guarì lentamente, ma accanto alla guarigione fisica iniziò a emergere qualcosa di strano.
Ogni notte, attorno a mezzanotte, Bruno si agitava e guardava verso la porta d’ingresso. Lisa sentiva bussare piano, ma ogni volta che apriva non c’era nessuno.
Una notte, decise di restare sveglia.
Mezzanotte. Bussano.
Apre la porta.
Davanti a lei non c’è nessuno, ma il vialetto è illuminato da una fioca luce azzurra. Bruno si fissa in quella direzione, ringhiando piano.
Un uomo anziano, vestito di un abito antico, si materializzò quasi dal nulla.
— Grazie — disse con voce gentile — grazie per aver preso cura del mio Bruno.
Lisa, sbalordita, guardò il cane: da quel momento in poi, non era più un semplice randagio.
— Bruno era il guardiano del tempo, — spiegò l’uomo — perduto tra mondi, ferito e dimenticato. Tu gli hai ridato la forza. Ora lui potrà continuare la sua missione, ma questa notte tu hai aperto una porta che pochi possono varcare.
Lisa non riusciva a parlare. L’uomo la guardò con un sorriso gentile.
— Non temere. Ogni tanto, quando la vita sembra ordinaria, è la magia a bussare alla porta.
Poi svanì.
Il mattino seguente Bruno era di nuovo un cane comune, ma nei suoi occhi c’era una scintilla speciale.
E Lisa capì che alcune storie iniziano semplicemente con un cane ferito alla stazione.